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Fkt - Rieducazione Sportiva, Ortopedica e Terapia Manuale s.n.c.
di Scodellaro Igor e Feliziani Cristina
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LA RIEDUCAZIONE PROPRIOCETTIVA

Cosa significa propriocezione? E’ l’insieme dei messaggi inviati al sistema nervoso centrale da terminazioni nervose specializzate (propriocettori), localizzate nella capsula articolare, legamenti, tendini e muscoli.

La rieducazione propriocettiva è una riprogrammazione neuromotoria, cioè è la tecnica rieducativa che si basa sulla stimolazione del sistema neuromotorio. Come funziona il sistema propriocettivo? Il sistema propriocettivo è formato dai recettori periferici (tattili cutanei, meccanorecettori, terminazioni libere, organi muscolo-tendinei) i quali mandano costantemente informazioni ai centri superiori del sistema nervoso centrale che elabora il messaggio ed invia gli impulsi ai muscoli interessati, con l’obiettivo di avere un movimento valido e coordinato. In presenza di un trauma dobbiamo quindi tenere in considerazione il fatto che, oltre alle lesioni anatomiche, vi è sicuramente un’alterazione dei meccanismi propriocettivi. Quest’alterazione porta ad un difetto di lettura dello spazio circostante da parte dei recettori che sono preposti alla trasmissione delle informazioni alle strutture centrali.

Quindi per avere precisione nelle prestazioni sportive, ma anche nei movimenti che eseguiamo quotidianamente, è indispensabile una perfetta coordinazione e coscienza della posizione nello spazio delle varie strutture muscolo-tendinee e legamentose implicate nel movimento.

Alla luce di quanto sopra affermato, la rieducazione propriocettiva risulta di fondamentale importanza per ottenere un recupero completo dopo un trauma e per prevenire le recidive. Obiettivo primario della ginnastica propriocettiva è infatti quello di rieducare i riflessi propriocettivi al fine di ottenere nuovamente un ottimale controllo articolare attraverso un perfetto gioco muscolare. La tecnica si basa su sollecitazioni controllate applicate alle articolazioni al fine di velocizzare le risposte muscolari per assorbire l’effetto destabilizzante anziché subirlo, utilizzando sia esercizi in scarico che in carico su un piano oscilllante (tavoletta) oltre che per fini riabilitativi si possono impostare dei programmi di lavoro nella fase tecnica di preparazione e specializzazione sportiva.

Vengono infatti utilizzati per fare acquisire all’atleta una perfetta coordinazione del movimento e per ritrovare il giusto schema posturale e motorio quando compromesso da errate esecuzioni della gestualità specifica e nella prevenzione degli infortuni sportivi.

Igor Scodellaro Fisioterapista