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Fkt - Rieducazione Sportiva, Ortopedica e Terapia Manuale s.n.c.
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LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

La riabilitazione rappresenta parte integrante del trattamento delle patologie della mano tanto da indurre spesso le indicazioni stesse all’intervento chirurgico in tutti quei casi vi siano le indicazioni. Essa inizia nel momento nel momento stesso della diagnosi con una corretta impostazione del programma terapeutico.

La sindrome del tunnel carpale è la più ricorrente tra le sindromi infiammatorie della mano e consiste nella compressione del nervo mediano al suo passaggio sotto il legamento anteriore del carpo. Il trattamento conservativo è indicato nei casi che possono considerarsi transitori come per esempio in gravidanza e in tutti i casi in cui sia impossibile intervenire tempestivamente, in questi casi è opportuno confezionare uno split palmare ( tutore) che sostenga il polso in leggera estensione. Solitamente il trattamento risolutivo alla sindrome del tunnel carpale, visto la mini invasività e i conseguenti ottimi risultati, è l’intervento chirurgico in endoscopia.

La riabilitazione che segue questa tecnica di intervento necessita di poche sedute ed il terapista educa il paziente circa gli esercizi più adeguati che potrà egli stesso eseguire giornalmente.

1^ settimana: controllo dell’edema mediante movimenti attivi della mano con l’arto superiore in posizione declive e massaggio con applicazioni di ghiaccio, mobilizzazione assistita a range di movimento parzialmente completo del polso e completo delle dita per favorire lo scorrimento differenziato dei tendini flessori del nervo mediano a livello del polso.

2^ settimana: mobilizzazione attiva contro progressiva resistenza per la ripresa della forza soprattutto di presa, mobilizzazione a range completo del polso. Continua il controllo dell’eventuale edema.

3^ settimana: trattamento della cicatrice con massaggi ed eventuali terapie antalgiche, qualora ve ne fosse bisogno. Continua la mobilizzazione attiva senza resistenza.

La durata della mobilizzazione dipende essenzialmente dalla risposta del paziente al trattamento chirurgico. Solitamente, se non vi sono complicanze nel post chirurgico sono necessarie poche sedute riabilitative educative. Il ruolo del terapista diventa quindi fondamentale per un attento monitoraggio del paziente che non avrà mai la sensazione di essere abbandonato dopo un intervento.

Igor Scodellaro Fisioterapista